Stefano Mignani

TESTA, MANI, CUORE

“Metto al centro la manualità, mi lascio ispirare dalla voce dei materiali che trovo casualmente sul mio cammino, cerco di dare nuova vita agli scarti; questa è la mia filosofia”.

-PENSIERO ARTIGIANO
Stefano Mignani si avvicina al mondo dell’artigianato da adolescente quando trova un vecchio baule grigio, lo ripara, lo ridipinge e lo regala alla sorella che ancora lo conserva.
Se è difficile definire il lavoro artigianale a parole, vedendo lavorare Stefano si capisce come gli oggetti che va creando si manifestino innanzitutto nel suo cuore e nella sua testa prima che nella forma attraverso le sue mani. L’amore che nutre nei confronti dei materiali che tratta e delle storie che ciascuno di loro porta con sé, unito alla capacità di impreziosirli con la tecnica appresa negli anni, sono elementi essenziali che danno un valore aggiunto al risultato finale.

“Mi piace sentire il profumo del legno: oggi, dopo tanti anni passati a lavorarlo, riesco a distinguere le varie essenze anche solo annusando il profumo della segatura. Mi piace tantissimo sentirlo nelle mani, accarezzarlo”.

Stefano è affascinato dalla possibilità di riusare oggetti attraverso il recupero dei materiali, di dargli un nuovo senso evitando di realizzare i prodotti seriali tipici del mondo dell'abbondanza. Desidera concepire opere uniche, capaci di stravolgere i canoni comuni del senso estetico.
Eleganza, Funzionalità, Impegno, Passione
-TECNICA DI LAVORO
L’ambiente familiare tanto stimolante gli consente di crescere alimentando quella che è diventata una vera passione. Decide perciò di imparare a lavorare il legno da un paio di falegnami suoi vicini di casa. Via via prende confidenza con l’uso di certi macchinari e soprattutto inizia a riconoscere le varie tipologie di legno: teak, wengé, castagno, abete, rovere, olmo.

Le falegnamerie e i negozi di piastrelle gli concedono gli scarti e il materiale in esubero, nonostante le quantità minime riesce a lavorarli e ad abbinarli tra loro.
A 25 anni compra la sua prima macchina combinata per la lavorazione del legno e, da subito, impara la lezione del venditore: “Quando sei troppo stanco, non avere fretta di finire. La stanchezza e la disattenzione possono essere fatali. Rispetta sempre il giusto tempo del lavoro”.

Stefano scopre che il tempo è un elemento essenziale anche per il recupero dei materiali. Dopo un’escursione al mare con il windsurf si accorge del valore immenso che può avere il legno trasportato dalla corrente a riva, dopo la pioggia. Sono tanti e di tipologie differenti i doni che la natura decide di fargli. Da quel momento inizia a realizzare complementi d’arredo con il legno depositato sulla spiaggia di Marinella, vicino a Carrara, e nascono il tavolo Mente Contorta, il mobile Marinella 19 e la sedia Dal fiume al mare.
Dare nuova vita, un nuovo senso.
-IL LABORATORIO
Il laboratorio si trova nella provincia di Massa Carrara, in un angolo di campagna che vede all’orizzonte le cave di marmo e il mare. Un tempo serra in cui la famiglia coltivava fiori, qui l’artista ha organizzato un atelier, un’area espositiva e la sua abitazione. L’idea del recupero di oggetti e del loro riadattamento permane in ogni sua creazione. Il laboratorio custodisce diversi macchinari e opere concluse: non solo bauli, cornici, specchi ma anche sedie, vetrinette, poltrone. Davvero interessanti i tavoli che raccontano il connubio perfetto tra il materiale principe della sua ricerca, il legno, e il marmo che conserva la bellezza delle miniere a cielo aperto non molto distanti dal suo studio.

Senza dubbio un ambiente suggestivo, da visitare su appuntamento.
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